elNodo – Centro Culturale Partecipativo
ATTENZIONE: QUESTO PROGETTO È IL FRUTTO DI UN PROCESSO COLLABORATIVO TRA CTRL+Z E DIFFERENTI SOGGETTI. PER LA SUA CORRETTA COMPRENSIONE VI INVITO A CONOSCERE GLI ALTRI AGENTI DIRETTAMENTE IMPLICATI: A.C. EL NODO (SALTILLO), LAMATRAKA (SEVILLA), STRADDLE3, (BARCELONA).
Il centro culturale laTren / elNodo
laTren / elNodo è un’infrastruttura per la formazione e produzione culturale che aspira ad essere un elemento di intermediazione tra i quartieri disintegrati, disconnessi o emarginati nella città di Saltillo. Propone un concetto di centro culturale partecipativo e aperto alle proposte dirette dei cittadini, e quindi diverso da quello tradizionale dei centri culturali istituzionali.
Il centro si sviluppa in modo che nei processi di costruzione e di produzione culturale, individui e collettivi siano i protagonisti, e che sia, più che uno spazio espositivo, uno spazio per la produzione dove emergano programmi di formazione e creatività a partire dalle vocazioni degli abitanti dei quartieri limitrofi e dei cittadini coinvolti, promuovendo così il senso di appartenenza e l’orgoglio civico.
* Il centro ha avuto diversi nomi, eventualmente al completare la costruzione è stato provvisoriamente chiamato “laTren”, ma poi si è tornati a “elNodo” coincidendo con il nome dell’associazione culturale che lo gestisce.
Antecedenti: 2009 il foro Ciudad X
L’idea dell’infrastruttura culturale elNodo comincia a prendere forma nell’agosto del 2009 durante la celebrazione del forum “CiduadX”, organizzato da Fernando Carrera ed al quale ho partecipato. Fernando, ispirato dalle esperienze che aveva conosciuto durante i suoi studi in Europa, aspirava portare infrastrutture socio-culturali nei quartieri marginali della sua città, Saltillo. Con questo fine decise riunire in “Ciudad X” esperti nazionali ed internazionali per dibattere su esperienze di recupero di tessuti industriali urbani per la loro riconversione in strutture culturali.
Contemporaneamente al forum si organizzò anche un workshop pratico di 5 giorni per insinuare proposte assieme a gli studenti. Nonostante la brevità di questo evento, tra i partecipanti si creò un’atmosfera di entusiasmo ed al termine sorse l’idea di cercare di trasformare in realtà le proposte appena suggerite. In questo modo si pianta il seme della struttura culturale elNodo.
Tornato a Siviglia l’entusiasmo si mantiene vivo e nei successivi sei mesi continuiamo a lavorare in costante contatto con Fernando alla preparazione di una proposta solida e concreta.
Tornato a Siviglia l’entusiasmo si mantiene vivo e nei successivi sei mesi continuiamo a lavorare in costante contatto con Fernando alla preparazione di una proposta solida e concreta.
2010 Progettazione e costruzione
Nel marzo 2010 sono tornato a Saltillo accompagnato da altri professionisti per lavorare assieme a Fernando alla creazione di un gruppo di lavoro locale, composto al principio sopratutto da studenti universitari, per la costruzione e futura gestione dello spazio fisico e mentale del centro culturale. Fernando aveva cominciato a strutturare l’iniziativa con la costituzione dell’Associazione Civile “elNodo” il cui obiettivo principale è quello di aprire spazi di opportunità nelle aree più depresse, con alti tassi di povertà, disoccupazione e mancanza di spazi pubblici della città. Finalmente nel luglio 2010 tutto il lavoro prodotto cominciò a dare i suoi frutti e si ottenne la concessione della ex stazione ferroviaria di Saltillo, chiusa dal 1997, ed il sostegno di SEDESOL e Cemex.
ATTENZIONE: Questo cortometraggio è stato realizzato come parte del 2º Workshop di Documentario del elNodo, diretto da Reginaldo Chapa (Novembre 2010).
Fin dal primo momento il gruppo del elNodo, del quale facevamo parte, era cosciente che la costruzione di uno spazio mentale era ancora più importante che quella di uno spazio fisico. Creare una comunità vincolata, partecipativa e co-responsabilizzata con il progetto era fondamentale per portare a buon porto il lavoro svolto e sopratutto che questo fosse resiliente e fosse dotato delle caratteristiche necessarie per perdurare nel tempo più in là della nostra presenza. Questa necessità fu tradotta in una serie di sessioni informative, assemblee di collettivi, commissioni tematiche di lavoro o a sostegno di proposte congiunte, oltre ad un ufficio permanente per presentare proposte, realizzare consulte o riunioni.
Da questi incontri è sorto “elNodo” il cui fine ultimo è quello di offrire ai residenti dei quartieri vicini ed ai collettivi culturali gli strumenti necessari per la produzione indipendente, essendo allo stesso tempo consulenza logistica e finanziaria qualificata per loro le proposte.
Pur non disponendo di uno spazio fisico proprio, le attività culturali sono iniziate nel giugno 2010 con workshop e corsi gratuiti per giovani provenienti da quartieri poveri e di tutta la città, contribuendo alla formazione ed alla loro integrazione. Questi taller, oltre lavorare sulle necessità specifiche del processo della creazione del centro, servirono come il primo passo per stabilire relazioni con le entità culturali locali, nazionali ed internazionali e con le entità finanziatrici. È importante sottolineare come le distinte parti del processo di definizione e sviluppo pratico si articolarono in forma di taller, lasciando così un pozzo di conoscimenti che rafforzeranno la cittadinanza per affrontare il successivo sviluppo di questo o di altri progetti.
Al termine di questa prima fase, Ctrl+Z rimane a Saltillo per articolare con la A.C.elNodo la fase di costruzione. Finalmente, durante i mesi di novembre e dicembre 2010, si sviluppò il primo workshop di autocostruzione, che è stato gestito assieme a David di Straddle3 (mentre Jordi ha calcolato a distanza le strutture). Il workshop ha potuto contare anche sulla collaborazione di NoSoloPaja per il modulo di carpenteria e del mediatore sociale Carlos Alejandro Espinoza “El Panda” per una migliore integrazione nel processo dei giovani della zona a rischio di esclusione sociale.
Al workshop hanno preso parte persone provenienti da ambienti molto diversi, dai residenti dei quartieri situati attorno al centro, tra cui adolescenti dell’ambito delle “pandillas” locali, a studenti e giovani professionisti. Per le operazioni più complesse e rischiose si è fatto affidamento su professionisti della zona.
L’obbiettivo era la costruzione di una prima infrastruttura esterna di 150 m2, il primo passo di un progetto di recupero globale e della stazione ferroviaria e del suo intorno a fini socio-culturali.
otto l’aspetto costruttivo, anche se le facciate ventilate composte da pannelli di fibrocemento non sono mai state installate, la temperatura interna risulta gradevole anche sotto il forte sole del nord del Messico, a conferma della validità della strategia bioclimatica proposta. Questa si basa su una grande massa termica centrale (il pavimento di cemento) e su la copertura a cupola. La prima essendo protetta dall’irradiazione solare diretta contribuisce a regolare, mantenendo costante, la temperatura interna, mentre la seconda promuove la circolazione d’aria e consente l’uscita del calore al di sopra dei conteniers dove si viene a creare un effetto di aspirazione dell’aria interna. Si è anche orientato e configurato il centro con lo scopo che il sole colpisca alternativamente i diversi conteiners, in modo che ce ne sia sempre almeno uno protetto dalla propria ombra o da quella del tetto e quindi raffreddandosi.
Nel dicembre 2010 si lascia la struttura nelle mani della A.C.elNodo e dei collettivi di Saltillo (Acción Saltillo, La Caballeriza, Edufilm…) che terminano la costruzione e avviano di programmi socio-culturali per i quali è stata pensata. Il 18 luglio 2011 è stata celebrata una presentazione ufficiale al pubblico preparata dai collettivi e dagli addetti sociali del centro.
Nel suo complesso il processo ha potuto contare con diversi appoggi, tra i quali segnaliamo il supporto finanziario Sedesol (Ministero dello Sviluppo Sociale, del Governo Federale), la cessione della stazione ferroviaria e di materiali da parte Kansas City Southern of Mexico e di supporto logistico e materiale di Cemex. Speriamo che tanto i collettivi e le istituzioni coinvolte, come i programmi di aiuto al progetto possano essere ampliati nelle prossime fasi.
Nel suo complesso il processo ha potuto contare con diversi appoggi, tra i quali segnaliamo il supporto finanziario Sedesol (Ministero dello Sviluppo Sociale, del Governo Federale), la cessione della stazione ferroviaria e di materiali da parte Kansas City Southern of Mexico e di supporto logistico e materiale di Cemex. Speriamo che tanto i collettivi e le istituzioni coinvolte, come i programmi di aiuto al progetto possano essere ampliati nelle prossime fasi.
È molto difficile riassumere un processo che è stato sviluppato nel corso di quasi venti mesi, durante i quali si sono integrati o allontanati diversi individui, associazioni e istituzioni, e che ha continuato ad essere ancora molto vivo dopo il nostro ritorno in Europa articolandosi e riconfigurandosi senza pause. Ogni contributo, anche se puntuale, deve essere considerato essenziale nel contesto del processo complessivo. Riportiamo i crediti che si riferiscono al periodo del nostro soggiorno in Messico, questi non si riferiscono alle gestioni successive ed attuali che si portano avanti con successo indipendentemente da noi:
Il centro culturale indipendente elNodo / laTren è una iniziativa promossa dal A.C.“elNodo” (Fernando Carrera, Fernanda Zetina e più tardi da Gabriela Dávila), disegnata da Ctrl+Z (GianLuca Stasi) e da Straddle3 (David Juárez), con sviluppo culturale a carico di Jaime Fernández (lamatraKa), e contò con la collaborazione di Manuel Rodríguez (Urbanista), Jordi Granada (Strutture) e NoSoloPaja (Michele Pecoraro) per l’autocostruzione in situ, così come con la stretta collaborazione di Acción Saltillo (Lyj González) y de “El Panda” (Alejandro Espinoza) che svilupparono il lavoro di mediazione sociale e le consulenze esterne di Eduardo Vázquez e Santiago Cirugeda.La sua realizzazione fu possibile grazie alla sponsorizzazione di Sedesol, Kansas City Southern of Mexico y Cemex.
Vorremmo ringraziare di cuore l’aiuto di molteplici studenti, collettivi e cittadini localiRaymundo Balderas, Gabriela Dávila, Esgar Vasquez, Fernanda Zetina (architettura); Gonzalo Estrada, Daniel Osvaldo, Gamaliel Rivera, Daniel Rodriguez (disegno e audiovisuale); Talía Barredo (La caballeriza), Lyj González (Acción Saltillo), José Elizalde (Edufilm), Miguel Servin (Edux Arte Y sida), Colectivo Estación Cultural, Egeo Cisneros, Jessica Cerna, Bernardo Linares, Luis Mendive.
Attualmente l’infrastruttura viene gestita da Fernando Carrera, Lyj e Angel González con l’appoggio di Sketch, Dart, Spicke, Crack, Frogi, Gabriela, Tezi e Dan.
Ctrl+Z personalmente e in modo indipendente vuole dedicare questo progetto a “Raji” Rubén Ruiz Soriano, amico, prezioso collaboratore e persona di grande sensibilità sociale. “El Raji” Rubén Ruiz Soriano, amico, compagno prezioso e persona di grande sensibilità sociale.
2011 – 2014 Gestione ed evoluzione
Costruita la infrastruttura, ElNodo ha iniziato a sviluppare indipendentemente la sua funzione di “campo base” per il recupero fisico dell’ambiente circostante e per il rafforzamento dello spazio mentale con la creazione di collaborazioni e progetti trasversali tra i vari collettivi per la definizione e la sperimentazione della coesistenza nello spazio e la creazione di attività e laboratori.
Attualmente le attività culturali sono diverse e riflettono la diversità della popolazione di elNodo. Laboratori di documentario, riciclaggio, serigrafia, paesaggio, arte urbana e lezioni di inglese o di danza, includendo fasce di età che vanno dai bambini alle casalinghe, con particolare attenzione ai giovani ed agli adolescenti, per la creazione uno spazio in cui tutte queste attività convivono per promuovere quel dialogo che nella società messicana contemporanea si è interrotto.
Coloro che fossero interessati alla programmazione dei prossimi eventi e workshop la potranno trovare sul sito ufficiale di elNodo.
Durante gli anni sono stati organizzati diversi eventi legati all’arte ed agli sport urbani come le gare di skateboard o i concorsi di graffiti contribuendo a che i giovani si avvicinassero al centro ed entrassero in contatto le sue offerte o con altre altre attività per riabilitare spazi specifici, come giardino paesaggistico del patio della stazione, o la realizzazione del graffiti sulla parete laterale della stessa.
Inoltre, proprio come nella prima fase, si aspirava a che la creazione delle residenze fosse il pretesto per lo sviluppo di differenti workshop, di modo che le varie operazioni necessarie per la sua realizzazione permettessero di avanzare con il programma di formazione iniziato con il primo workshop di autocostruzione, con benefici diretti sulle condizioni occupazionali dei giovani coinvolti.
Inoltre, proprio come nella prima fase, si aspirava a che la creazione delle residenze fosse il pretesto per lo sviluppo di differenti workshop, di modo che le varie operazioni necessarie per la sua realizzazione permettessero di avanzare con il programma di formazione iniziato con il primo workshop di autocostruzione, con benefici diretti sulle condizioni occupazionali dei giovani coinvolti.
elnodo latren centro culturale architettura periferie marginali
Nel corso del 2012 è iniziata la colonizzazione dello spazio esterno alla stazione per la realizzazione di un “Media Lab” al piano terra, spazio che può essere utilizzato anche come aula didattica per altre attività, e di un centro di registrazione realizzato con container navali in piano superiore adibito anche a studio per la trasmissione di una radio di quartiere In generale, come riportato sul sito ufficiale, la filosofia di queste nuove strutture rimane fedele a quella del progetto iniziale, essendo quella di “offrire ai soci l'uso di. lo spazio e gli strumenti per ricercare, sviluppare e produrre i propri progetti.
Nel corso del 2012 è iniziata la colonizzazione dello spazio esterno alla stazione per la realizzazione di un “Media Lab” al piano terra, spazio che può essere utilizzato anche come aula didattica per altre attività, e di un centro di registrazione realizzato con container navali in piano superiore adibito anche a studio per la trasmissione di una radio di quartiere In generale, come riportato sul sito ufficiale, la filosofia di queste nuove strutture rimane fedele a quella del progetto iniziale, essendo quella di “offrire ai soci l'uso di. lo spazio e gli strumenti per ricercare, sviluppare e produrre i propri progetti.
ATTENZIONE: Questo cortometraggio è stato realizzato da Dan Rodríguez di Film sulle bestie.
2015 Valutazione
A cinque anni dall'inizio di questa fantastica avventura, possiamo guardare indietro e analizzare il progetto con la dovuta distanza dai processi emotivi che il processo di creazione del centro ha comportato.
Il nostro lavoro si è focalizzato sull'empowerment, fornendo al team locale strumenti volti a sviluppare un processo di lungo respiro nei diversi aspetti che lo compongono.
Per questo motivo, l’obiettivo principale della costruzione della prima struttura, oltre a dotare il centro di uno spazio fisico, è stato quello di fungere da strumento, da banco di prova, per apprendere e testare schemi di lavoro propedeutici alla realizzazione di un solido e duraturo progetto socio/culturale e la creazione di uno spazio mentale che gravitasse attorno alla proposta. La sua gestione di successo e il completamento di nuove fasi di costruzione completamente indipendenti da noi, e con schemi in parti diverse da quelle proposte per la prima fase, sostiene il nostro lavoro, dimostrando di aver dato potere alla comunità locale fornendo sviluppo, resilienza e non dipendenza. che spesso accompagna questo tipo di processo.
Le notizie che ci arrivano sono ricevute con grande soddisfazione e sicuramente superare le aspettative ed i risultati attesi. Questi sono il frutto del duro lavoro che Fernando Carrera e della squadra de elNodo hanno sviluppato nel corso degli anni e che gli è valsa l’attenzione e il riconoscimento di diverse istituzioni a livello nazionale e internazionale, ed anche dove è più complicato: a livello locale.
A dimostrazione di tutto questo è prevista per il 2015 la costruzione di quattro nuovi centri culturali, di caratteristiche simili, con i quali faranno arrivare i loro programmi socio-culturali a diversi quartieri di Saltillo.
Dal punto di vista personale non posso che ringraziare Fernando per aver creduto in me e contato con la mia presenza per la realizzazione di questo progetto, dandomi l’opportunità di coinvolgermi e conoscere da più vicino le realtà delle diverse componenti socio-culturali che hanno partecipato attivamente alla sua creazione, approfondendo le loro relazioni e ridefinendo il mio ruolo di architetto più volte durante tutto il processo.
Il processo è stato lungo, nel mio caso una maratona di quasi venti mesi in cui non sono mancati in momenti di difficoltà, in cui l’obiettivo sembrava irraggiungibile, in cui tutti gli sforzi sembravano inutili. In quei momenti, che oggi sembrano così lontani e quasi aneddotici, è stato essenziale continuare a credere nel progetto e la presenza di buoni compagni con i quali condividere energie ed illusioni quando qualcuno sembrava essere a terra.
Nel mio caso è stata la chiave, fino a quando è durata, la presenza di Jaime mi ha aiutato a concentrarmi su ciò che funzionava e non su cosa no. Dulce sempre a supporto. Ma sopratutto di Fernando la cui ferma convinzione della necessità e l’opportunità del progetto non è mai venuto a meno e con il quale siamo riusciti a “sopportarci”, anche nei momenti più difficili. Credo che meriti tutti i successi che sta raccogliendo e ne auguro a lui e a tutto il team di elNodo molti di più per nuove iniziative in fase di sviluppo.
Emeroteca e Videografia
Il processo di creazione del centro, le iniziative promosse dalle persone che vi hanno partecipato, così come il ruolo dello spazio stesso come luogo di opportunità per la scena socio-culturale locale, hanno avuto diverse occasioni di visualizzazione sia nella stampa che in opere audiovisive, ne riportiamo alcune:
gennaio 20, 2019 La Vanguardia – 'Notes & Memories' unisce le passioni in un video musicale
12 ottobre 2018 La Vanguardia – Crew Crew, sostieni l'arte urbana
15 ottobre 2018 El Diario de Coahuila – Cercano di salvare il terreno adiacente alla ferrovia
8 ottobre 2016 La Vanguardia – Arte urbana, criminalità o libertà di espressione?
25 luglio 2015 Collettivi Zócalo – Saltillo: L'arte li unisce
2 luglio 2015 Zócalo – Il Nodo guida i creatori>
18 novembre 2014 Milenio – Lotteranno alla droga con 4 Centri d'Arte
14 luglio 2014 Zócalo – Porteranno i nodi in quartieri non sicuri
12 Maggio 2014 La Vanguardia – Nodo Ferroviario risorge dalle ceneri
19 dicembre 2013 El Diario de Coahuila – Jericó riconosce il lavoro di El Nodo
20 luglio 2013 El Heraldo de Saltillo – “El Nodo” insegnerà diplomi per i giovani
11 luglio 2013 La Vanguardia – Galleria d'arte 'La Tren' 'a pieno ritmo'
14 dicembre 2012 Zócalo – Gerico riconosce i giovani
13 dicembre 2012 Zócalo – Jericó Abramo incontra il centro culturale indipendente di autocostruzione documentaria 'El Nodo'
18 luglio 2012 Zócalo – Le risorse Subsemun vengono destinate ai giovani
7 luglio 2012 La Vanguardia – El Nodo, sogno urbano della creatività
11 febbraio 2011 Milenio – Sensibilizzano gli agenti di polizia perché capiscano la città
29 luglio 2011 La Vanguardia – La salvano e danno vita alla stazione ferroviaria di Saltillo
29 luglio 2011 – Percorsi delle arti e dei mestieri
31 luglio 2011 La Vanguardia – 'La Tren': espongono la loro arte urbana a Saltillo
24 luglio 2011 El Heraldo de Saltillo – Stazione ferroviaria rinasce per la produzione culturale
12 giugno 2010 La Vanguardia – Stazione Ferroviaria sarà un Centro Culturale
13 maggio 2010 La Vanguardia – La libertà in aerosol
12 agosto 2009 Inaugurato Zócalo – Forum urbano
9 agosto 2009 La Vanguardia – Propongono di creare spazi adeguati a Saltillo
29 luglio 2009 La Vanguardia – Daranno forma a 'City X'
Video prodotti durante il primo corso di documentario diretto da Guillermo Cruz (2010): Guillermo Cruz (2010):
Riconoscimenti
Le attività organizzate dal team che gestisce il Centro Culturale elNodo hanno influenzato positivamente le zone limitrofe, fornendo formazione e opportunità a parte di quel talento e creatività locale che non ha trovavano luoghi per esprimersi e svolgendo attività parallele incentrate su tematiche sociali rivolte agli abitanti dei quartieri circostanti.
A livello locale, l’iniziativa nel suo complesso è stata riconosciuta come “Practica Promisoria” dal N Centro Nacional de Prevención del Delito y Participación Ciudadana (CNPDyPC) y Programa para la Convivencia Ciudadana (PCC) del Messico, mentre a livello internazionale è stata riconosciuta come “Good Practice” dal Dubai International Award for Best Practices / United Nations Human Settlements Programme.
ElNodo è stato parte integrante della proposta vincitrice del “Premio eme3_2010” della Fondazione Jesus Serra (Barcellona), nel 2016 della mostra ufficiale del Padiglione Italia per la XV Biennale di Architettura di Venezia e il processo della sua realizzazione è stato oggetto di articoli su diverse riviste internazionali specializzate.
A livello locale, l’iniziativa nel suo complesso è stata riconosciuta come “Practica Promisoria” dal N Centro Nacional de Prevención del Delito y Participación Ciudadana (CNPDyPC) y Programa para la Convivencia Ciudadana (PCC) del Messico, mentre a livello internazionale è stata riconosciuta come “Good Practice” dal Dubai International Award for Best Practices / United Nations Human Settlements Programme.
ElNodo è stato parte integrante della proposta vincitrice del “Premio eme3_2010” della Fondazione Jesus Serra (Barcellona), nel 2016 della mostra ufficiale del Padiglione Italia per la XV Biennale di Architettura di Venezia e il processo della sua realizzazione è stato oggetto di articoli su diverse riviste internazionali specializzate.